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Legittimità
Friday 19 February 2021
Fondo patrimoniale: la Cassazione riepiloga i principi che regolano l’istituto e gli oneri probatori in capo al creditore e al debitore che proponga opposizione all’esecuzione.
Fondo patrimoniale – Vincolo di destinazione – Espropriazione forzata – Onere della prova.
Poiché l'esecuzione sui beni del fondo patrimoniale e sui frutti di essi non può aver luogo per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia, il vincolo di inespropriabilità opera nei confronti dei creditori consapevoli che l’obbligazione è stata contratta non già per far fronte ai bisogni della famiglia ma per altra e diversa finalità alla famiglia estranea.
Tale consapevolezza deve sussistere al momento del perfezionamento dell’atto da cui deriva l’obbligazione e la prova dell’estraneità e della consapevolezza citate può essere peraltro fornita anche per presunzioni semplici essendo pertanto sufficiente provare che lo scopo dell’obbligazione apparisse al momento della relativa assunzione come estraneo ai bisogni della famiglia. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. III, 08 February 2021, n. 2904.
Friday 26 February 2021
Onere del curatore di proporre o proseguire il giudizio di impugnazione avverso la sentenza pronunziata prima della dichiarazione di fallimento.
Fallimento – Accertamento del passivo – Sentenza non passata in giudicato – Onere del curatore di impugnazione.
La norma di cui all'art. 96, comma 2, n. 3, l. fall., la quale contiene una deroga al principio generale fissato dall'art. 52 I. fall. e alla vis attractiva della procedura concorsuale, impone al curatore di proporre o proseguire il giudizio di impugnazione avverso la sentenza pronunziata prima della dichiarazione di fallimento, e non ancora passata in giudicato, che accerti l'esistenza di un credito nei confronti del fallito.
Ove il curatore non assolva questo onere, di introdurre o proseguire l'impugnazione, onde ottenere la riforma della sentenza ed evitarne il passaggio in giudicato, il credito deve essere ammesso al passivo senza alcuna riserva.
Rimane, invece, del tutto irrilevante, in assenza di una successiva iniziativa del curatore, la pendenza dell'impugnazione al momento della dichiarazione di fallimento, atteso che la sentenza già emessa è certamente opponibile alla massa e che all'estinzione del giudizio di appello per mancata riassunzione (art. 307, 3° comma, cod. proc. civ.) consegue il suo passaggio in giudicato ai sensi dell'art. 310, comma 2, cod. proc. civ. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 08 February 2021, n. 2949.
Saturday 13 February 2021
La Cassazione indica il termine per l’insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura concorsuale.
Fallimento e procedure concorsuali - Crediti sorti nel corso della procedura - Termine per l’insinuazione al passivo.
L’insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare:
i) non è soggetta al termine di decadenza previsto dall’art. 101 L. Fall., comma 1 e 4" (v. Cass. 16218/2015, 20310/2018, 1391/2019, 13461/2019, 18544/2019, 28799/2019);
ii) non è possibile ritenere che i crediti così sorti rimangano privi di un adeguato spazio temporale per la presentazione dell’insinuazione, non costituendo a ciò rimedio adeguato (Cass. 16218 / 2015) l’opinione secondo cui, "costituendo il carattere sopravvenuto del credito stesso ragione di non imputabilità del ritardo dell’insinuazione, quest’ultima sarebbe comunque ammissibile ai sensi dell’art. 101 L. Fall., u.c.";
iii) tale insinuazione incontra comunque un limite temporale, da individuarsi - in coerenza e armonia con l’intero sistema di insinuazione che è attualmente in essere e sulla scorta dei principi costituzionali di parità di trattamento di cui all’art. 3 Cost. e del diritto di azione in giudizio di cui all’art. 24 Cost. - nel termine di 1 anno, espressivo dell’attuale sistema in materia", decorrente "dal momento in cui si verificano le condizioni di partecipazione al passivo fallimentare" (Cass. 3872/2020), o "dalla maturazione del credito" (Cass. 18544/2019). (Franco Benassi) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. VI, 02 February 2021, n. 2308.
Saturday 20 February 2021
Revocazione ex art. 98 l.fall.: irrilevanza della non veridicità delle deduzioni difensive contenute nella domanda di insinuazione al passivo.
Revocazione – Ammissione al passivo di credito in privilegio – Deduzioni difensive – Idoneità – Esclusione.
Ai fini della revocazione ex art. 98 l.fall. dell'ammissione al privilegio di un credito nello stato passivo del fallimento non è sufficiente valorizzare la non veridicità delle deduzioni difensive contenute nella domanda di insinuazione, che non integrano di per sé stesse un'attività fraudolenta, né si risolvono in prove false, palesandosi, pertanto, inidonee a ledere il diritto di difesa del curatore e ad impedire al giudice l'accertamento della verità. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. I, 02 February 2021, n. 2284.
Friday 26 February 2021
Il socio unico della controllante non può essere qualificato come debitore per cui può partecipare all'asta fallimentare.
Vendita fallimentare - Socio unico della controllante della fallita e dell’aggiudicataria - Preclusione a partecipare - Esclusione - Ragioni.
Nell'ambito della vendita fallimentare, eseguita ex art. 107, comma 1, l. fall., il socio unico della controllante, tanto della fallita quanto dell'aggiudicataria, non può essere qualificato come debitore a cui rimane preclusa la partecipazione all'asta fallimentare, rilevando l'autonomia patrimoniale e la distinta personalità giuridica della società di capitali, quand'anche unipersonale, rispetto ai suoi soci o amministratori, ai quali non è riferibile il patrimonio nella titolarità dell'ente. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. I, 02 February 2021, n. 2280.
Tuesday 02 February 2021
Concordato preventivo: il credito relativo al compenso dell’attestatore è prededucibile anche quando la domanda viene dichiarata inammissibile.
Concordato preventivo - Credito dell’attestatore - Concordato con riserva - Inammissibilità della domanda di concordato - Prededuzione nel fallimento consecutivo.
Il credito maturato dal professionista incaricato di redigere l'attestazione in pendenza del termine assegnato dal tribunale a norma dell'art. 161, comma 6, legge fall. ha carattere prededucibile nel successivo fallimento e ciò anche nell’ipotesi in cui la domanda di concordato venga dichiarata inammissibile.
In questo caso, il riconoscimento della prededuzione costituisce, infatti, un effetto automatico, ex art. 161, comma 7, legge fall., conseguente al fatto che il credito deriva da atti legalmente compiuti dall'imprenditore in pendenza del termine concesso per la predisposizione del piano, della proposta e dei relativi documenti. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. VI, 28 January 2021, n. 1961.
Wednesday 03 February 2021
Fallimento e leasing: applicazione della nuova disciplina e trattamento del credito del concedente.
Fallimento – Risoluzione del contratto di leasing finanziario per inadempimento dell’utilizzatore verificatasi in data anteriore alla l. n. 124 del 2017 – Successivo fallimento dell’utilizzatore – Applicazione analogica dell’art. 72 quater l. fall. – Ammissibilità – Esclusione – Insinuazione al passivo del concedente – Oneri di allegazione e prova.
La legge n. 124 del 2017 (art. 1, commi 136-140) non ha effetti retroattivi e trova, quindi, applicazione per i contratti di leasing finanziario in cui i presupposti della risoluzione per l’inadempimento dell’utilizzatore (previsti dal comma 137) non si siano ancora verificati al momento della sua entrata in vigore; sicchè, per i contratti risolti in precedenza e rispetto ai quali sia intervenuto il fallimento dell’utilizzatore soltanto successivamente alla risoluzione contrattuale, rimane valida la distinzione tra leasing di godimento e leasing traslativo, dovendo per quest’ultimo social-tipo negoziale applicarsi, in via analogica, la disciplina di cui all’art. 1526 c.c.. e non quella dettata dall’art. 72-quater l.f., rispetto alla quale non possono ravvisarsi, nella specie, le condizioni per il ricorso alla analogia legis, né essendo altrimenti consentito giungere in via interpretativa ad una applicazione retroattiva della l. n. 124 del 2017.
In base all’art. 1526 c.c., in caso di fallimento dell’utilizzatore, il concedente che aspiri a diventare creditore concorrente ha l’onere di formulare una completa domanda di insinuazione al passivo, ex art. 93 l.f., in seno alla quale, invocando ai fini del risarcimento del danno l’applicazione dell’eventuale clausola penale stipulata in suo favore, dovrà offrire al giudice delegato la possibilità di apprezzare se detta penale sia equa ovvero manifestamente eccessiva, a tal riguardo avendo l’onere di indicare la somma esattamente ricavata dalla diversa allocazione del bene oggetto di leasing, ovvero, in mancanza, di allegare alla sua domanda una stima attendibile del valore di mercato del bene medesimo al momento del deposito della stessa. (massima ufficiale)
Cassazione Sez. Un. Civili, 28 January 2021, n. 2061.
Friday 26 February 2021
Il credito del professionista che ha redatto l'attestazione è assistito dalla prededuzione c.d. 'funzionale' ex art. 111, comma 2, l. fall..
Concordato preventivo - Credito del professionista per attività di assistenza e consulenza - Inamissibilità della domanda di concordato - Prededucibilità - Sussistenza.
In materia di concordato preventivo, il credito del professionista che ha redatto l'attestazione è assistito dalla prededuzione c.d. "funzionale" ex art. 111, comma 2, l. fall., ancorché la procedura sia stata definita con un decreto di inammissibilità pronunciato ai sensi dell'art. 162, comma 2, l. fall. Difforme: Sez. 1 - , Sentenza n. 639 del 15/01/2021 (Rv. ) in corso di massimazione. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. VI, 28 January 2021, n. 1961.
Friday 05 February 2021
Il voto nel concordato preventivo può essere espresso per mezzo di rappresentante.
Concordato preventivo – Adunanza dei creditori – Contraddittorio pieno – Finalità
Concordato preventivo – Voto del creditore – Manifestazione per mezzo di rappresentante – Procura – Caratteristiche.
L’adunanza dei creditori costituisce la fase in cui tra le parti - creditori e debitore, appunto - si sviluppa una fase di "contraddittorio pieno", che viene a supplire - seppure in termini parziali e al solo fine della votazione - all’assenza nel concordato di una procedura di verifica del passivo: tanto il debitore, quanto i creditori ben possono, in questa sede, contestare il diritto a partecipare di ogni altro soggetto (cfr., in particolare, la norma della L. Fall., art. 175, comma 3).
Nella procedura di concordato preventivo, la manifestazione di voto del creditore, che è prevista nella L. Fall., art. 178, comma 4, può essere data anche per mezzo di un rappresentante.
Per tale riguardo, è richiesto che la procura sia conferita nel rispetto delle forme prescritte da questa norma per l’esercizio del voto; non è richiesto, invece, che la stessa sia attribuita con "mandato speciale”. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 25 January 2021, n. 1518.
Wednesday 03 February 2021
Requisiti di non fallibilità, attivo patrimoniale e soci illimitatamente responsabili.
Requisiti di non fallibilità ex art. 1 comma 2 legge fall. – Attivo patrimoniale – Soci illimitatamente responsabili – Composizione.
Posto che le obbligazioni sociali costituiscono debiti che stanno in capo alla società pur nel caso delle società di persone, non concorre a formare l’ ”attivo patrimoniale”, che viene preso in considerazione dalla norma dell’art. 1 comma 2 lett. a. legge fall., il fatto che i soci illimitatamente responsabili siano tenuti, quali garanti ex lege, a rispondere degli stessi.
Concorrono invece a formare l’attivo patrimoniale i prelievi di somme dalle casse sociale da parte dei soci, che non trovino la loro esatta giustificazione in utili effettivamente conseguiti, dato che le somme così percepite sono soggette ad azione di ripetizione di indebito da parte della società. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 20 January 2021, n. 979.
Thursday 04 February 2021
Requisiti di non fallibilità, regime probatorio e proventi derivanti dalla dismissione di beni strumentali.
Requisiti di non fallibilità ex art. 1 comma 2 legge fall. – Prova
Requisiti di non fallibilità ex art. 1 comma 2 legge fall. – Ricavi lordi – Proventi derivanti dalla dismissione di beni strumentali all’esercizio dell’impresa – Liquidazione dell’azienda sociale – Ricomprensione – Esclusione
Requisiti di non fallibilità ex art. 1 comma 2 legge fall. – Attivo patrimoniale – Proventi derivanti dalla dismissione di beni strumentali all’esercizio dell’impresa – Liquidazione dell’azienda sociale – Ricomprensione.
Il bilancio di esercizio è il «canale privilegiato» per la valutazione di cui all’art. 1 comma 2 legge fall. nel solo senso che la funzione specifica di questo documento contabile è di rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa a cui fa riferimento, secondo quanto puntualizzato dalla norma dell’art. 2423, comma 2, cod. civ.
In realtà, la verifica della sussistenza dei requisiti di non fallibilità si manifesta, sotto il profilo probatorio, campo di indagine aperto e disponibile.
Se la decisione di «sostituire» i beni strumentali all’esercizio dell’attività rientra sicuramente nel campo delle decisioni di impresa, quella successiva, quale attinente al come «disfarsi» dei beni che si è stabilito di sostituire, ivi compresa l’opportunità di cederli a titolo oneroso, si pone fuori da quest’ambito: per rientrare in quello inerente alla dismissione, liquidatoria (e quindi di «monetizzazione» dei beni sostituiti) o meno che sia, dei beni facenti parte di un dato assetto patrimoniale.
Fuori dal caso di «esercizio provvisorio» dell’impresa, il requisito dei ricavi lordi per sua natura tende a ridurre il suo peso, focalizzandosi sulla vendita delle rimanenze e sul completamento dell’esecuzione degli eventuali contratti pendenti.
Per contro, la liquidazione dei cespiti aziendali tende propriamente a fare lievitare il requisito dell’«attivo patrimoniale», di cui alla lettera a. del comma 2 dell’art. 1 legge fall.. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 20 January 2021, n. 980.
Tuesday 26 January 2021
Prededuzione del credito del professionista per assistenza e consulenza alla domanda di concordato preventivo dichiarata inammissibile o rinunciata.
Prededuzione – Concordato preventivo – Fallimento – Credito del professionista che abbia svolto attività di assistenza e consulenza per la presentazione della domanda di concordato preventivo dichiarata inammissibile o rinunciata.
L'art. 111, comma 2, legge fall., nello stabilire che sono considerati prededucibili i crediti sorti "in funzione" di una procedura concorsuale, presuppone che una tale procedura sia stata aperta, e non la semplice presentazione di una domanda di concordato, la quale dà luogo unicamente ad un procedimento di verifica volto al mero accertamento dell'ammissibilità della proposta.
Il credito del professionista che abbia svolto attività di assistenza e consulenza per la presentazione della domanda di concordato preventivo dichiarata inammissibile o rinunciata non è pertanto prededucibile nel fallimento, ancorché la sentenza dichiarativa si fondi sulla medesima situazione (di insolvenza) rappresentata nella domanda. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 15 January 2021, n. 639.
Friday 29 January 2021
Reclamo conto la sentenza di fallimento: il termine breve per l’impugnazione decorre dalla comunicazione del cancelliere.
Fallimento – Sentenza dichiarativa – Comunicazione del testo integrale della sentenza di rigetto del reclamo – Decorso del termine breve per l’impugnazione.
La comunicazione del testo integrale della sentenza di rigetto del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata dal cancelliere mediante posta elettronica certificata (PEC), è idonea a far decorrere il termine breve per l’impugnazione in cassazione L. Fall., ex art. 18, comma 14. Questa disposizione si giustifica, infatti, in ragione delle esigenze di celerità che caratterizzano il procedimento fallimentare, laddove la comunicazione in forma integrale ad opera del cancelliere assicura la conoscenza legale del provvedimento suscettibile di impugnazione al pari della notificazione. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. VI, 14 January 2021, n. 568.
Friday 12 February 2021
Espropriazione di crediti presso terzi, fallimento del debitore e improseguibilità dell'accertamento endoesecutivo.
Espropriazione di crediti presso terzi - Sopravvenienza del fallimento del debitore - Improcedibilità del giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo ex art. 51 l. fall. - Esclusione - Improseguibilità dell'accertamento endoesecutivo ex art. 549 c.p.c. (dopo la riforma della legge n. 228 del 2012) - Sussistenza - Fondamento.
In tema di espropriazione forzata di crediti presso terzi, il sopravvenuto fallimento del debitore pignorato - pur determinando, a norma dell'art. 51 l.fall., l'improseguibilità del processo esecutivo sospeso - non comporta l'improcedibilità del giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo; tuttavia, dopo la riforma introdotta dalla legge 24 dicembre 2012, n. 228, si deve escludere la possibilità di dare ulteriore impulso all'accertamento endoesecutivo compiuto dallo stesso giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 549 c.p.c. (come modificato dall'art. 1, comma 20, numero 3), della legge n. 228 del 2012, e successivamente riformulato dall'art. 13, comma 1, lettera m-ter), del decreto legge n. 83 del 2015, convertito, con modificazioni, nella legge n. 132 del 2015), perché - come affermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 172 del 10 luglio 2019 - l'ordinanza emessa produce effetti ai soli fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione e non dà luogo alla formazione di un giudicato sull'an o sul quantum del debito del terzo nei confronti dell'esecutato. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. III, 12 January 2021, n. 272.
Saturday 09 January 2021
Il curatore può assumere il ruolo di difensore della procedura?.
Fallimento – Curatore – Difesa tecnica del fallimento – Esclusione.
In tema di difesa tecnica del fallimento, ai sensi della L. Fall., art. 31, comma 3, il curatore della procedura, nelle liti attive e in quelle passive, non può assumere il ruolo di difensore, o anche quello di mero assistente, a pena di nullità di tutti gli atti posti in essere in tale veste, atteso che tra i due ruoli vi è previsione d’incompatibilità. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione civile, sez. I, 22 December 2020, n. 29313.
Thursday 11 February 2021
Concordato preventivo con transazione fiscale: la posizione contraria dell'amministrazione è una semplice manifestazione di volontà come quella che esprime comunemente il creditore con il voto.
Concordato preventivo - Transazione fiscale ex art. 182 ter l.fall. - Voto negativo dell’Amministrazione - Potere di disapplicazione da parte del giudice - Esclusione - Ragioni.
In tema di concordato preventivo con transazione fiscale, ai sensi dell'art. 182 ter l.fall., la posizione contraria assunta dall'amministrazione in sede di voto non assume valore provvedimentale ma costituisce una semplice manifestazione di volontà, qual è quella che esprime comunemente con il voto il creditore, circostanza che non consente al giudice di disapplicarla in base ad un sindacato sostanziale di convenienza. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. VI, 17 December 2020, n. 28895.
Thursday 11 February 2021
Segnalazione alla centrale rischi: presupposti rispetto alla nozione di insolvenza fallimentare.
Contratto di apertura di credito in conto corrente - Credito in “sofferenza” - Segnalazione alla Banca d’Italia - Condizioni - Insolvenza “minor” - Differenza tra attivo e passivo - Rilevanza.
In tema di rapporti bancari, la segnalazione alla centrale rischi della Banca d'Italia della posizione di "sofferenza" del cliente ha quale presupposto una nozione "levior" di insolvenza rispetto a quella propria della materia fallimentare, sicchè lo sbilanciamento tra l'attivo ed il passivo patrimoniale, pur non fornendo da solo la prova di detta insolvenza "minor" (potendo essere superato dalla prospettiva di un favorevole andamento futuro degli affari, o da eventuali ricapitalizzazioni dell'impresa), deve essere comunque attentamente valutato, perché l'eventuale eccedenza del passivo sull'attivo patrimoniale costituisce uno dei tipici fatti esteriori rivelatori dell'impotenza dell'imprenditore a soddisfare le proprie obbligazioni a norma dell'art. 5 l.fall.. (massima ufficiale)
Cassazione civile, sez. I, 15 December 2020, n. 28635.
Thursday 24 December 2020
Esecuzione forzata: l’ordine di cancellazione dei vincoli va eseguito immediatamente.
Espropriazione e vendita forzata immobiliare - Decreto di trasferimento del bene - Ordine di cancellazione dei gravami - Contestuale estinzione dei vincoli - Cancellazione immediata indipendentemente dal decorso del termine di proponibilità delle opposizioni.
Nel procedimento di espropriazione e vendita forzata immobiliare, il decreto di trasferimento del bene, recante l'ordine di cancellazione dei gravami sul medesimo (tra cui i pignoramenti e le ipoteche), determina il trasferimento del diritto oggetto della procedura espropriativa libero da quei pesi e quindi la contestuale estinzione dei medesimi vincoli, dei quali il Conservatore dei registri immobiliari (oggi Ufficio provinciale del territorio - Servizio di pubblicità immobiliare, istituito presso l'Agenzia delle Entrate) è tenuto ad eseguire la cancellazione immediatamente, in ogni caso indipendentemente dal decorso del termine di proponibilità delle opposizioni esecutive a norma dell'art. 617 cod. proc. civ.. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Cassazione Sez. Un. Civili, 14 December 2020, n. 28387.
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