Diritto della Famiglia e dei Minori


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 16143 - pubb. 10/11/2016

Il fattore culturale non consente al marito di assumere atteggiamenti violenti verso la moglie

Tribunale Milano, 30 Giugno 2016. Est. Buffone.


Rapporti tra coniugi – Diritti inalienabili della persona – Violazione – Illiceità – Sussiste – Violenza contro la donna – Ragioni culturali – Scriminante – Esclusione



In materia di comportamenti illeciti consumati in ambito domestico, anche un solo schiaffo rivolto dal marito alla moglie costituisce un atto di violenza, non potendo l’Ordinamento consentire mai e in nessuna misura che la dignità della donna venga ad essere calpestata dall’arbitrio altrui, non essendo il matrimonio il luogo in cui i diritti inalienabili della persona possano essere sottomessi in ragione di logiche culturali o sociali; ciò va chiarito al fine di escludere che una determinata consuetudine o determinati costumi culturali possano condurre ad accettare delle pratiche violente al fine di rispettare l’altrui patrimonio culturale o sociale; infatti, la Costituzione italiana funge da “filtro” rispetto alle abitudini culturali che vogliano far ingresso nel Paese, nel senso di non tollerare e soprattutto ammettere quelle che violino i diritti fondamentali, come tutelati a livello costituzionale. L’integrazione culturale presuppone l’esaltazione dei diritti e non la loro rinuncia. Per tali ragioni, il fattore culturale non ha alcuna valenza scriminante. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)


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